Miles gloriosus

Giugno 2001 – La prima rappresentazione ha avuto luogo sabato 9 giugno 2001 presso il teatro dell’Istituto Salesiano, in occasione della chiusura dell’anno scolastico. Dopo diverse esperienze, il gruppo si è proposto quest’anno di lavorare su qualcosa di “antico”: una commedia latina, appunto. In realtà si tratta di una libera interpretazione del testo originale, che è stato adattato alle esigenze del gruppo, soprattutto perchè possa essere comprensibile ai ragazzi stessi oltre che al pubblico. La rappresentazione è stata frutto di diversi mesi di prove (da ottobre a giugno). L’attività ha visto impegnate circa trenta persone tra registi, tecnici e collaboratori.

Gli attori sono in parte alunni del Liceo don Bosco, mentre alcuni provengono da altri Istituti superiori della città di Cagliari. Un modo come un altro per allargare la collaborazione con le scuole.

La trama è molto semplice, caratteristica delle fabulae palliatae plautine: il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasio. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dal “miles” Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essere irresistibile con le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto, ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto da Palestrione, si fa ospitare da Periplecomeno, in una casa contigua a quella stessa del miles. Palestrione pratica una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agli amanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano, e costringe Palestrione a escogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasio. Palestrione, poi, organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che Acroteleuzio, una meretrice che si finge la moglie del vecchio, sia pazzamente innamorata di lui; il miles, così, licenzia in un sol colpo Filocomasio e Palestrione, dando loro la libertà, ma – entrato nella casa di Periplecomeno per un appuntamento galante – trova un marito furibondo e i servi pronti a fustigarlo ignominiosamente come adultero.

La commedia è stata presentata dal gruppo teatrale “La Giostra”, nella versione in lingua italiana, il 10 giugno e il 26 ottobre 2000 presso il Teatro dell’Istituto Salesiano di Cagliari.

Il significato dei nomi

Pirgopolinice (= Mega – espugna – torre): il miles si presenta nelle vesti del “gloriosus”, cioè del millantatore, del fanfarone che si vanta di grandi imprese mai compiute, spacciandosi per giunta per gran seduttore.

Artotrogo (= Mangiapane): il parassita è uno dei tipi più buffi e curiosi della “palliata”, caratterizzato dalla fame insaziabile e dalla rapacità distruttiva, spesso fonte di rovina economica per il disgraziato che ha deciso di mantenerlo a sue spese.

Periplecomeno (= L’avviluppa – reti): il “senex”, nelle vesti dell’amico o del vicino, è in questo caso l’alleato dei giovani.

Pleusicle (Ammiraglio): l’“adulescens”, il giovane innamorato è sempre languido e sospiroso.

Acroteleuzio (= Capo fino): la “meretrix”, il ruolo femminile più importante è proprio quello della “cortigiana”, alcune di loro sono abilissime e sfrontate, altre dolci e sensibili.

Palestrione (= Atletico, “palestrato”): il “servus” è la figura più grandiosa, il vero motore delle fabulae plautine, personaggio sfrontato e geniale, spavaldo orditore di incredibili inganni a favore dell’adulescens e contro il povero miles.

Milfidippa (= Fidippa dolce): l’“ancilla”, ossia la servetta al seguito della “meretrix”;

Sceledro (= Gamba seduta).

Filocomasio (= Chioma cara).

Lurchione (= Tutto – gola).

Carione (= Grazioso): il cuoco.

Interpreti:

Emanuele Tanas (Pirgopolinice, soldato); Giulia Vignolo (Palestrione, schiavo); Stefano Simbula (Periplecomeno, vecchio); Federica Lippi (Acroteleuzio, cortigiana); Valentina Angioni (Milfidippa, schiava); Laura Muzzetto (Filocomasio, cortigiana); Piergiorgio Pulisci (Pleusicle, giovane); Giulia Maria Paderi (Sceledro, schiavo); Sara Curreli (Lurchione, schiavo); Claudia Podda (Carione, cuoco); Giorgia Di Virgilio (Artotrogo, parassita); Silvia Puddu (Schiavetto); Roberta Fabbri, Francesco Meloni, Claudia Podda e Silvia Puddu (Schiavi, guardie e narratori); Filippo Caruso, Angelo Gregna e Mirko Manchia (Comparse).

Regia:

Cristiano Tanas.

Aiuto regia:

Michela Barbarossa; Michela Pani.

Scenografia:

Laura Affinito.

Costumi:

Rossella Atzori.

Noleggio costumi:

Sartoria Tratzi M. Greca.

Trucco e acconciature:

Anna Maria Clara Ballisai; Giulia Mascia; Letizia Moretti.

Luci:

Guido Cantone.

Mixer audio:

Stefano Anedda; Lucio Careddu.

Fotografie:

Antioco Anedda.

Riprese TV:

Filippo Lippi.

Responsabili di sala:

Laura Cuccu: Eleonora Sanna; Sara Pusceddu.

Disegno per la locandina:

Emanuele Dessì.

Si ringraziano:

le famiglie degli attori, che hanno contribuito alla realizzazione dei costumi; la Comunità Salesiana (in particolare Don Giuseppe Casti, Don Gianni Marcias e Don Gianni Argiolas) per il sostegno e la collaborazione; le professoresse Maura Farci e Pinella Fenu; tutti coloro che ci hanno aiutati e che hanno creduto in questo lavoro.

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